Yesterday
Ciao a tutti,
Scrivendo questo diario non mi voglio sfogare, parlando delle mie emozioni, dei miei sentimenti, ecc ecc... probabilmente tutto ciò avverrà comunque, ma non è mia intenzione. Quello che vorrei fare è cercare di lasciare scritte da qualche parte le mie giornate, i fatti che mi accadono intorno.
E non ho nessuna smania di glorificazione, come molte delle persone che scrivono on line. Non mi interessa che più persone possibile leggano queste parole, per sentirmi importante. Quello che mi piace è pensare di poter rileggere in ogni momento cose che mi possano riportare a situazioni passate, che troppo spesso dimentico, o che riaffiorano dopo troppo tempo, quando la cosa si fa nostalgica. Forse è questo il filo logico del nome di questo blog. Yesterday. Perché è sempre del passato che possiamo parlare con certezza, buttar giù due righe di ciò che già è accaduto. Perché il futuro non lo archivi, lo vivi. Perché il presente non può essere scritto, altrimenti si passa la vita davanti ad una tastiera. Il passato, invece, lo puoi descrivere, anche se cambi idea mille volte su di lui, il passato non lo puoi cambiare, lo ricordi, e ricordandolo lo dimentichi, ma se lo catturi in oggetti, canzoni, poesie, persone, frasi imparate a memoria, lui non se ne va, legato così a ciò che ti circonda per sempre. E forse è proprio questa la vita, circondarsi di ricordi, perché questi ti proiettino al futuro, perché questi ti facciano capire chi sei davvero, al di là di quello che ti dice la gente, dei giudizi, dei pregiudizi, delle morali, delle falsità.
Il sottotitolo di chiara ispirazione beatlesiana, è un richiamo (oltre che alla celebre canzone) ai problemi della vita... chi pensa che tutto ciò che rappresentano i problemi sia pessimismo, non riesce a capire che le gioie, la felicità, e la bellezza esistono grazie alle negatività. Qualsiasi cosa esiste proprio grazie all'esistenza del suo opposto... basti pensare ad amore-odio, bellezza-bruttezza, verità-bugia (come direbbe De Luca: 1 e il suo contrario, 2).
Sono gli opposti che fanno emergere dei sentimenti, che fanno apprezzare la vita, la piattezza è apatia, è morte.
"Che perle di filosofia", penserete, o molto più probabilmente "che cazzate".
Pazienza, l'effetto dell'alcol è questo!!
E il brutto è che ci dovrete fare l'abitudine.
Ah, anche le parentesi hanno un significato...
Come a dire che questi discorsi non sono urlati, che sono scritti sotto voce, tanto le mie parole non cambieranno certo il mondo, sono cose intime, tra amici...
Prima che qualcuno mi mandi un virus dopo queste pippe mentali, vi lascio...
ciao a tutti e a presto
Giorgio
ps. commenti sono ben accetti, anzi obbligatori (servono anche per sentire cosa pensano gli altri e non chiudersi nei propri pensieri, no?)
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